Paziente con fibrillazione atriale non valvolare: l’eterno confronto fra VKA e NOAC

28 GENNAIO 2021 
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(INTERVISTA DOPPIA)
FAD SINCRONA / LIVE STREAMING

RAZIONALE

Nei pazienti con FANV l’anticoagulante per la prevenzione dell’ictus rappresenta il cardine della strategia terapeutica. Per decenni sono stati utilizzati gli antagonisti della vitamina K che, pur con buoni risultati di efficacia e sicurezza, tuttavia presentavano grossi limiti nel management quotidiano. I nuovi anticoagulanti orali ad azione diretta (NOAC) uniscono al miglior profilo di efficacia e sicurezza anche una più semplice gestione d’uso. In relazione alla situazione contingente legata alla pandemia da COVID-19, i pazienti con patologie cardiovascolari dovrebbero essere sempre protetti dall’esposizione al virus, soprattutto a causa degli outcome peggiori in termini di morbidità e mortalità. A tal riguardo, l’ESC ha redatto un position paper in cui sostiene che i NOAC sono preferibili rispetto agli antagonisti della vitamina K, grazie al migliore profilo di sicurezza e al dosaggio fisso che non prevede la necessità di effettuare il monitoraggio degli effetti anticoagulanti con esami di laboratorio (quindi senza contatto diretto con il paziente), senza mettere in secondo piano l’importanza di un corretto dosaggio dei nuovi anticoagulanti orali e dell’aderenza al trattamento. Questa progettualità formativa si pone l’obiettivo di analizzare le differenze dei NOAC rispetto a warfarin e tra loro al fine di migliorare il management dei pazienti con FANV in questa particolare epoca storica.

FACULTY

CONDUTTORE
Daniel Della Seta, Roma

RELATORI
Corrado Lodigiani
, Milano
Dario Manfellotto
, Roma

PROGRAMMA

17:00
Paziente con fibrillazione atriale non valvolare: l’eterno confronto fra VKA e NOAC

Temi trattati:

  • Monitoraggio, necessario o no?
  • La  terapia periprocedurale

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